Il corso di taglio e cucito prosegue, ieri alla seconda lezione son andata avanti con la mia creazione, una gonna che probabilmente non metterò mai.
Essendo gli argomenti più battuti i prezzi degli asili nido e le future gravidanze non sempre riesco a inserirmi nei loro discorsi, ma nonostante questo la compagnia rimane piacevole (magari solo un pò datata).
C’è la mia vicina di banco, la signora Jessica Fletcher (per la notevole somiglianza): tra tutte è quella che mi ha preso più in simpatia e ogni volta mi chiede se son entusiasta di come sta venendo la mia gonna. In due lezioni ha iniziato due nuovi progetti senza portarne a termine neanche uno. Ha una figlia di qualche anno più piccola di me, che tra un pò partirà per il Rajasthan per sviluppare la tesi di laurea, e un nipotino che frequenta l’asilo per cui ho realizzato le brochure un paio di anni fa.
C’è la Signorina Rottenmeier, la più brava di tutte. Ha una figlia che da pochissimo tempo si è separata dal marito – ed era ora, perchè è proprio un poco di buono che guarda caso adesso ha capito di aver fatto una stupidata e sta cercando di tornare sui suoi passi – ed è proprietaria di una merceria o qualcosa di simile in città. Rammenda le giacche dei suoi clienti e realizza vestiti su misura, ieri ha iniziato a fare il cartamodello di una gonna primaverile stile Portofino per una signora e ha praticamente finito di realizzare una giacca a quadretti per sua figlia. Non ho ben capito se le piacciono o meno i tessuti scozzesi dato che quando ha visto il mio scampolo ha detto “è proprio bello! io però non sono amante dei misciotti di colori, non fanno per me!” e poi indossava dei pantaloni con la texture di Burberry. A mio parere essere una brava venditrice, con un carattere forte.
C’è poi Nonna Papera che sta realizzando qualsiasi cosa in formato mignon per il futuro nipotino che la figlia Elisa darà alla luce ad agosto: in queste due lezioni ha creato una copertina e due accappatoi davvero carinissimi: uno è quello tipico per i neonati, con il quadrato e il cappuccio, l’altro ha la fattezza di un accappatoio da adulti ma in scala 10:1.
Ha un’adorazione per la figlia, in ogni argomento c’è sempre lei.
C’è la Signora Edna Caprapal, che fa la maestra in un asilo o alle scuole elementari (non l’ho ancora capito), ed è in paranoia perchè la figlia è rimasta ancora incinta e non se lo aspettava nessuno. Si cuce vestiti con tessuti incredibili, non porta mai i pantaloni e le piacciono tantissimo le scarpe basse bicolori o ricoperte di lana. Stile davvero originale.
C’è Joanna Eberhard, la protagonista del film “la donna perfetta” (con la Kidman): è la personificazione della nuora che ogni suocera vorrebbe avere: bellissima, con 2 bambini piccoli e infinita dolcezza e femminilità sia nei movimenti che nella voce. E’ la mamma della famiglia del Mulino Bianco. Sta realizzando le mantovane e i cuscini coordinati per la casa in montagna con il tipico tessuto tirolese rosso con i ricami bianchi.
Infine c’è la Signora Pieraccioni (amica di Joanna). Dal marcatissimo accento toscano, è forse la più inesperta di taglio e cucito. E’ sposata con Stefano e a settembre il figlio ha iniziato a frequentare le scuole medie, ma non quelle vicino a casa perchè gliene hanno parlato malissimo. Si sta realizzando un qualcosa di non ben definito, un misto tra una mantella e una giacca di lana marrone molto pesante, ha paura ad usare la taglia-cuci e mi ha rassicurato che è più facile realizzare un paio di pantaloni che una gonna.
E poi ci sono io: principiante moderatamente maldestra, ieri alle prese con la sua prima imbastitura, con le idee per niente chiare su come vuole realizzare una gonna, che non sa come infilare una macchina da cucire e che alla domanda “ma sai cucire con il punto rovescio?” risponde “ma non so di cosa stai parlando”.
La prossima lezione fodero la gonna, unisco il tutto e in teoria dovrebbe essere finita. Au revoir!